
Nelle opere proposte alla Furini, Tim Ellis (Chester, 1981; vive a Londra) ricerca una stabilità idealmente massiva ma fisicamente inconsistente. L’artista inglese fa il suo gioco in pittura e scultura. In un processo di archeologia immaginaria in un universo autonomo, riporta alla luce gli stendardi di un civiltà astratta, un ancien régime scordato e restaurato. I colori compatti al servizio dei segni delineano la retorica dei regimi: altisonante. La tela coriacea diventa il velo del tempo piegato su se stesso dal peso della storia e poi svelato dall’artista in un attimo che è al contempo indagine e deduzione.
Il percorso di Tim Ellis non è generativo ma selettivo. Le sculture sono oggetti e, in quanto tali, raccolgono la piccola poesia della realtà riscattata alla polvere, e si sostengono senza temere l’azione del tempo. Le opere indossano per l’occasione il costume di scena, simulano la solidità delle piramidi Maya, di una civiltà pragmatica. Cinecittà in cartongesso.
Luca Labanca
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Roma // fino al 16 luglio 2011
Tim Ellis – Sons of the Pioneers
a cura di Rita Selvaggio
www.furiniartecontemporanea.it
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