L’arte di Prometeo, la politica di Sierra. E viceversa
Arte come impegno sociale. Arte come rivendicazione di giustizia. Arte come critica politica. Arte come impegno pubblico. Vent’anni di progetti e sperimentazioni artistiche in un’unica retrospettiva. Santiago Sierra a Milano, fino al 19 luglio.
Un camion partito da Lucca nel 2009 per fare il giro del mondo e rivendicare un ideale chiaro e forte di rispetto per le identità culturali messe a rischio dalla massificazione. Il film No Global Tour è una delle opere che compongono la mostra della Prometeogallery che celebra i vent’anni di carriera di Santiago Sierra (Madrid, 1966). Un percorso espositivo radicalmente minimale, che amplifica la virulenza estetica e concettuale di lavori intrisi d’impegno pubblico, critica attenta e senza filtri ai sistemi politici, alla corruzione e alle disuguaglianze sociali. Si veda Edificio Illuminato, che ricorda una performance consistente nell’illuminazione di un edificio danneggiato dal terremoto nel 1985 a Città del Messico, ad oggi ancora in stato di grave decadenza. Domina l’effetto bianco e nero, scelta stilistica che persiste per le fotografie e per i video, unicamente trasgredita dalla pellicola a colori Cubo de pan, girato in Messico nel 2003: la costruzione di “un cubo di pane” che venne offerto in elemosina a un centro per persone indigenti.
Caterina Misuraca
Milano // fino al 19 luglio 2011
Santiago Sierra
www.prometeogallery.com
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati