
Non scherza no, almeno stando ai pallini rossi che abbiamo adocchiato indiscreti dietro le cartelline delle assistenti di galleria, impettite tra i “venduto” al vernissage della collettiva curata da Jean Neal. Venticinque nomi che vanno dall’oltrecortina all’Estremo Oriente, accomunati dal rapporto elastico con un’origine mai dimenticata e una fatale attrazione professionale per l’artsystem occidentale. Ci si diverte con il tappeto di vetro sorretto da centinaia di figurini di plastica firmato Do-Ho Suh e con l’animazione sporcacciona proiettata nel cannocchiale ideato da Tala Madani. Ma non mancano prove anche recenti di nomi storici come Erik Bulatov o Victor Ciato. Per il goloso dopo-inaugurazione, appuntamento “chic che non impegna” in fabbrica dismessa riadattata a spazio-eventi: muri scarni e carroponte imponente. Bel posto.
Francesco Sala
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Milano // fino al 30 luglio 2011
East ex East
a cura di Jean Nealwww.brandnew-galley.com
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