Esiste un confine nella sfera del sensibile oltre il quale si colloca l’indefinito, l’incerto, l’immaginario. È il luogo dove l’occhio non scorge e l’orecchio non distingue. In quel territorio remoto si aggira Alessandro Piangiamore (Enna, 1976; vive a Roma). Lì raccoglie i suoi segni, scavando nella terra delle coscienze ed estraendone gli archetipi, come uno sciamano farebbe con rizomi misteriosi per sublimarli nel fumo di un fuoco sacrificale.
Se davvero ardesse, quel falò sarebbe oggi da Magazzino, tra le incisioni e le stampe tratte da materiali di recupero in cui l’artista colloca anche una performance, simbolo dell’inutilità e del fallimento di uno sforzo dispersivo. Qual è l’ossimoro di farsi testimonianza di un’esperienza ordinaria, costantemente disponibile? Inutile a dirsi.
Alessandro Iazeolla
Roma // fino al 15 settembre 2011
Alessandro Piangiamore – Testimone di fatti ordinari
www.magazzinoartemoderna.com
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