La vita oltre la performance

Che succede all’arte che sceglie di esistere nell’effimero “qui e ora”? Cosa capita quando l’istante è fuggito? Vanessa Beecroft da Lia Rumma a Napoli, fino al 10 settembre. Per vedere cosa resta delle performance.

Il rischio della mostra documentativa è dietro l’angolo quando tutto nasce da performance. Ma qui il close-up degli scatti sugli occhi madidi di fissità, le dilatate sequenze filmiche sui volti inanimati delle modelle, deserti inabitati da emozioni, e soprattutto le soluzioni allestitive, innescanti inediti dialoghi tra sculture, video e foto, infondono ulteriore senso nei lavori di Vanessa Beecroft (Genova, 1969; vive a New York) tratti da VB66 e VB67.

Al centro di tutto, una bellezza vulnerabile, persa, confusa, non trionfante come quella classica o rinascimentale, ma in cerca di uno sguardo altrui che, più che di desiderio, sia strumento costruttivo di identità. Membra e spiriti, proprio come l’entità del bello oggi, si smarriscono nell’inanità di un ruolo ormai esautorato, spauriti dalla vuota decorazione che ritornerà bellezza solo rivivendo in nuove funzioni e definizioni.

Diana Gianquitto

Napoli // fino al 10 settembre 2011
Vanessa Beecroft – VB66-VB67
www.liarumma.it

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Diana Gianquitto

Diana Gianquitto

Sono un critico, curatore e docente d’arte contemporanea, ma prima di tutto sono un “addetto ai lavori” desideroso di trasmettere, a chi dentro questi “lavori” non è, la mia grande passione e gioia per tutto ciò che è creatività contemporanea.…

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