Differenti livelli di percezione si attivano entrando nell’ex Chiesa di San Francesco: cinque canali video percorrono il dorso della navata, compatti in una lunga striscia cangiante. Una parete viva che continuamente si ricompone. Se “cambiando gli ordini degli addendi, il risultato non cambia”, nell’installazione PSI Girls di Susan Hiller (Tallahassee, 1940; vive a Londra) il principio viene sovvertito in favore di una libera associazione tra fattori (immagine/colore/suono) che, a intervalli regolari, dà vita ad atmosfere ipnotiche diverse.
Le cinque figure femminili, intente in pratiche paranormali, occupano gli schermi. Sequenze tratte da celebri film, rimodellate attraverso l’alterazione di colore e suono, intervento che conferisce una valenza quasi performativa all’installazione.
Nell’abside vengono riproposti tre ritratti dalla serie The Aura: Homage to Marcel Duchamp immersi nella luminescenza della propria aura. Non santi, ma comuni mortali che mostrano la loro essenza fatta di colori vividi. La fisionomica diventa un dettaglio irrilevante, perché l’unicità delle persone è restituita dalle vibrazioni di colore. Un invito a tenere alta la soglia di guardia delle nostre percezioni sensoriali, al di fuori dei riconoscimenti culturali prestabiliti.
Serena Vanzaghi
Como // fino all’8 settembre 2011
Susan Hiller
www.fondazioneratti.com
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