Brest è una città definita dalla luce. Distrutta dai bombardamenti che culminarono nella Battaglia di Brest durante la Seconda guerra mondiale, è stata interamente ricostruita secondo un piano geometrico connotato da grande mestizia e umiltà, sulle quali la luce continuamente cangiante distribuisce generosamente la dinamica della vita.
Il Centro di arte contemporanea Passerelle è sito nel quartiere di Saint-Martin, rispetto al quale i bombardamenti si sono distratti, lasciandolo grossomodo integro; occupa un grande spazio costruito a metà del secolo scorso e utilizzato come deposito, refrigeratore e cella di maturazione di derrate alimentari. È contrassegnato da una enorme quantità di luce; da una logistica varia, quando si passa da uno spazio all’altro; da una programmazione interessante e attenta, che mette in relazione le tradizioni locali, le caratteristiche geografiche del luogo, le varie tradizioni artistiche.
Abstraction-Modernité è la seconda di una coppia di esposizioni dedicate alla relazione tra l’astrazione e lo spazio geometrico e attinge a materiale conservato presso il Fondo Regionale di Arte Contemporanea bretone, la città di Rennes e il deposito del Museo d’arte di Brest.
Le opere, per lo più quadri a impostazione geometrica – ma c’è anche un’installazione sonora, un grande gonfiabile dipinto e una scultura fatta di cavi d’acciaio -, dialogano con l’architettura dello spazio e con la luce in modo suggestivo, e ciò le distrae in parte da quello che viene presentato come un punto focale del progetto: la relazione fra astrazione e grafica, pittura e psichedelia. Si tratta di una distrazione felice e feconda perché, ad esempio, la pittura geometrica dialoga con i fondali dei muri dell’edificio e da grafica diventa piuttosto decorativa; si genera così un decorativismo spontaneo, non necessariamente eufonico e ricco di valori (cromatici, plastici, compositivi). Così succede in alcune sale, dove la geometria dell’intervento si intreccia con le definizioni architettoniche dell’edificio, oppure con i disegni definiti dalla luce che penetra piatta e secca negli spazi, creando scene, ambienti, situazioni emotive di grande suggestione.
Gli autori in mostra sono molti (quindici, fra i quali Mathieu Mercier ed Esther Stocker) e, all’interno della pratica geometrica, esprimono sensibilità e approcci diversi, alcuni più classici, altri più concentrati sulla composizione cromatica, altri ancora più concettuali, o decisamente concentrati sugli effetti ipnotici.
Nel complesso la mostra ha il merito di presentare una gamma di atteggiamenti interessante e ricca.
Si aggiunge il valore di un’esperienza emotiva piacevole, generata dal bagno nell’atmosfera insieme architettonica e pittorica, ciascuna delle quali si accavalla all’altra in modo incontrollabile ma ben gestito da chi ha curato la mostra. Nella nostra percezione, pittura, grafica, decorazione, architettura, sedimentazione storica si mischiano e ciascuna componente offre spunti possibili per vivere le altre e per godere della situazione nel complesso.
Vito Calabretta
Brest // fino al 20 agosto 2011
Abstraction-Modernité
www.cac-passerelle.com
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