A Londra si espongono gli elementi. È l’ora d’aria
Termina il 7 ottobre la quarta mostra della serie ideata dalla Gazelli Art House di Londra e dedicata ai… cinque elementi. Eh sì, perché questa sull’aria è la quarta ma non l’ultima delle esposizioni. Visto che in Inghilterra conta pure l’etere…
Gazelli Art House presenta Air I Breathe, quarta esposizione di una serie di cinque mostre dedicate agli elementi: fuoco, terra, acqua, aria ed etere. L’esposizione, curata da Mila Askarova, quest’anno anche coordinatrice del Padiglione dell’Arzebaijan alla Biennale di Venezia, offre al pubblico un equilibrio armonico tra i lavori individuali e l’esperienza dell’esposizione nel suo complesso.
La coreana Yoonjin Jung presenta Seeing the Unsees, un’installazione in cui le illusioni ottiche giocano con la luce, le ombre e lo spazio della galleria, creando un interessante contrappunto tra i diversi interventi sulle pareti. La luce illumina una serie di piccoli ripiani dalla superficie quadrata: un controllato effetto di ombre. Lo spettatore percepisce l’effetto e non più la presenza concreta dei ripiani.
Littlewhitehead (Craig Little e Blake Whitehead) espone una serie di lavori in cui emerge la sperimentazione. La produzione di Littlewhitehead consiste anche nello scegliere una serie di oggetti, bruciarli, raccoglierne le ceneri, mescolarle con la resina e creare con questo miscuglio nuovi oggetti. Deadwood è una scultura per la quale gli oggetti bruciati sono circa sessanta monografie dei più famosi e canonici artisti – tutti defunti – degli ultimi cento anni. Bruciati i libri, ne hanno raccolte le ceneri e le hanno colate con la resina nello stampo di un tronco d’albero: il risultato è un’inquietante scultura nera.
Al primo piano della Rochelle School, l’installazione sonora dell’artista tedesco John Wynne è costruita su suoni interferenti costituiti da altissime e bassissime frequenze. Lo scopo è cercare di rendere lo spazio acusticamente “traslucido”. Lo spazio espositivo è ideale perché il soffitto è aperto alle fonti sonore esterne, che entrano filtrate dall’edificio. Con le parole dell’artista: “Nell’ascoltare, ti chiedi cosa sia parte del suono creato dall’installazione e cosa sia parte del suono ambientale esterno: ciò è decisamente disorientante”.
Anche l’opera di Kate Terry è disorientante. Rispondendo all’architettura dello spazio, l’artista presenta un’installazione di fili tesi da parete a parete. Navigando nello spazio, il pubblico crea una sorta di architettura individuale all’interno dell’architettura dell’ambiente. “Il titolo di una mia esposizione, ‘Empty Voluminous’”, dice l’artista, “rappresenta una descrizione del mio lavoro, che ha un suo specifico tipo di presenza: si può dire che quasi nulla interferisce sul campo visivo di chi lo guarda”.
Air I Breathe è un invito aperto a seguire quello che accadrà nel futuro alla Gazelli Art House. Alla molteplicità, differenziazione e qualità delle opere selezionate si aggiunge la scelta pertinente della curatrice nel collocare i lavori in relazione reciproca nello spazio, garantendo al pubblico un’intensa esperienza espositiva.
Michele Drascek
Londra // fino al 7 ottobre 2011
Air I Breathe
a cura di Mila Askarova
www.gazelliarthouse.com
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