Come suona bene Morucchio
“Back in Black”: non semplicemente un titolo orecchiabile, perfetto perché una mostra venga facilmente ricordata. È piuttosto una dichiarazione d’intenti, una “messa a punto”, un voler “fare il punto”, e soprattutto un “punto e a capo.” Andrea Morucchio a Ca’ Pesaro, a Venezia fino al 23 ottobre.
Azzerare, o meglio ‘erase’, direbbe Andrea Morucchio (Venezia, 1967), il cui pensiero, considerate le frequentazioni “foreste”, scorre per metà in inglese, e quindi scivola indietro fino al “buco nero” di ancestrale memoria astrofisica. Metafora di crisi, di guerra e di disagio proprio dei nostri giorni, l’opera di Morucchio si compone di lance, elmi, bastoni, esibiti o branditi, funzionali alla difesa oppure all’attacco, e neri come la pece, minacciosi, ma in realtà fragili, inoffensivi, come il vetro di cui sono composti.
Fra le opere in mostra: Celata series #02, opera che evoca l’elmo detto di Attila del XVI secolo, conservato a Palazzo Ducale di Venezia, formata da due “elmi a becco di passero” posti l’uno di fronte all’altro in atteggiamento di sfida; il Damosseno, dove l’identità celata, doppia e negata, appare sulla “superficie caliginosa” della riproduzione fotografica (stampa inkjet) di un negativo del calco in gesso di Antonio Canova. Infine, il video Rivoluzioni: qui tensioni fisiche ed emotive sono espresse nel roteare di una barra in vetro, essa pure nera.
Adriana Scalise
Venezia // fino al 23 ottobre 2011
Andrea Morucchio – Back in Black
www.museiciviciveneziani.it
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