
L’arte è un lusso che, evidentemente, ci possiamo ancora permettere,. La proposta di Federica Schiavo ne è coraggiosa testimonianza; sollevare facili polveroni è pratico, affidarsi alla ricerca – tautologica – è valoroso. Andrea Sala (Como, 1976) pone sulla scacchiera un esercizio di stile che non pecca d’arroganza. Il nome di Piranesi, che aleggia nel comunicato, non è il primo che le opere suggeriscono. Più semplice leggere un certo rigore formale dei bei tempi che furono; ne sia riprova la tavolozza ristretta ai primari additivi e il ricorso alle sole geometrie di quadrato, cerchio e triangolo.
È la materia a riservare le sorprese più piacevoli. Sala declina poeticamente le dissonanze tra la lucida ragione del metallo e l’imprevista matrice del gesso. I lavori orbitano tra ombre e riflessi puntuali, linee rette e confini sdrucciolevoli: un balletto aereo e castissimo.
Luca Labanca
Roma // fino al 12 novembre 2011
Andrea Sala – L’ultima sigaretta
www.federicaschiavo.com
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