Matthias Schaller (Donau, 1965; vive a Venezia e New York) ci tiene a marcare la sua distanza dalla vague fotografica germanica più acclamata: rispetto alle seconde leve della scuola di Düsseldorf, il suo discorso è metaforico e concettuale piuttosto che documentario, la sua cifra è la serie e l’impianto formale si ispira al passato, specialmente al Rinascimento italiano. Disportraits (2008) guarda al Ritratto del Doge Loredan di Giovanni Bellini per riproporre l’epopea dello spazio come “nuova frontiera”, utilizzandola come metafora della tensione umana alla ricerca e all’esplorazione, e al contempo dell’atomizzazione dell’esperienza. Sono “ritratti psicologici” di oggetti che hanno perso l’uso originario per farsi soggetti evocativi, come le specchiere veneziane della serie Leiermann, esposta in Biennale, e gli altri focus di un artista colto e complesso, ancor prima che un fotografo.
Alessandro Ronchi
Milano // fino al 4 novembre 2011
Matthias Schaller – Disportraits
www.projectb.eu
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