Autoritratti da calpestare, disegni sotto ipnosi. È Simon Lewandowski
Invenzioni, reinvenzioni, spunti per movimenti sociali e artistici alternativi, crateri lunari e cartelli che non portano in nessuna destinazione reale. Alla Nowhere gallery di Milano, fino all’11 novembre, per una lisergica mostra che viene da Londra.
La piccola mostra di Simon Lewandowski (Londra, 1952) è colma di segni, disegni e oggetti che rivelano la sua vena profondamente anarchica e surreale. Lewandowski, anche professore universitario, sembra approcciare all’arte con la stessa lucidità e libertà mentale con la quale Albert Hoffman approcciò l’LSD. È sufficiente girovagare con lo sguardo per i muri e sul pavimento della galleria per scorgere spunti bizzarri che sottendono ad altrettanti universi di riferimenti e interi giacimenti di trovate oniriche.
Talvolta comiche (come gli autoritratti sonori da calpestare), altre malinconiche (come il Krishna color puffo adagiato su una poltrona di marca), ma tutte accomunate dalla sensazione di un lavoro ostinato e costante che investe ogni i medium e che mira programmaticamente a rovesciare il senso delle cose, come nella migliore tradizione situazionista. Da ricordare che disegni e collage sono stati eseguiti in stato di ipnosi.
Riccardo Conti
Milano // fino all’11 novembre 2011
Simon Lewandowski – Giochi, Passatempi e Harbingers
NOWHERE GALLERY
Via del Caravaggio 14
329 2153299
[email protected]
www.nowhere-gallery.com
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