Il palermitano Francesco De Grandi (Palermo, 1968) è il terzo protagonista del programma di esposizioni temporanee dedicato dalla GAM agli artisti mid career più interessanti del panorama locale.
La personale, dal titolo Il Passaggio difficile, curata da Marco Bazzini ed Helga Marsala, nasce dall’esigenza di intessere un discorso globale e coerente sul viaggio. Alla base, la necessità di raccontare, attraverso l’esperienza pittorica, un percorso di evoluzione spirituale, sia individuale che collettivo. Un processo rituale che, pur sublimandola, non nega mai la materia, ma si definisce anzi esclusivamente all’interno di essa. La pittura – tangibile nel suo potere seduttivo – resta il medium costante, incipit e fine della stessa storia narrata.
L’iter espositivo si articola in tre tappe, al contempo fisiche e concettuali, fra loro consequenziali e intimamente connesse. La narrazione si sfalda in subitanee trasmissioni emozionali, mentre i generi pittorici – ritratto, natura morta, paesaggio – si sgretolano reinventandosi in nuove possibilità di senso.
Un mosaico caotico di 65 tele di piccolo formato scandisce la prima sezione, Terra Matta, indagando un campionario esistenziale variegato, grottesco e solitario: un “accampamento dei dannati” – per citare le similari atmosfere letterarie di McCarthy – che tuttavia attrae magneticamente, grazie alla straordinaria forza espressiva di ogni pennellata.
La seconda sala (che dà il titolo alla mostra) rappresenta un momento cruciale, intimo e commovente, quel passaggio/fessura tanto sofferto quanto obbligato per giungere la successiva estasi panica. Qui il ritmo espositivo rallenta e la frammentarietà iniziale si trasforma in silenzio sacrale, un limbo contemplativo intriso di simbologie spirituali e chiaroscuri drammatici. Infine, si giunge a quel Del solo Amore che segna la chiusa ideale e fisica del percorso: sei grandi tele raffiguranti alberi, fortemente scorciati dal basso, evocano un’esperienza catartica in cui la veloce gestualità pittorica, i bagliori luminosi, le ombre terrose, i colori graffiati e gocciolanti concorrono verso una liberatoria immersione della materia nello spirito.
Il discorso pittorico imbastito da De Grandi mette in scena un “mondo dentro il mondo” costantemente in bilico tra verità e illusione, apparizione e deflagrazione, concretezza e trascendenza. Solo in apparenza simile a quello fenomenico, è direttamente mutuato dalla potenza immaginifica del suo artefice, dagli “antipodi della mente” dell’artista, per dirla con Huxley. Il passaggio difficile è allora un viaggio d’esplorazione del sé, che si risolve in un immaginario pittorico visionario, carico di rimandi eterogenei, a volte orrifico, spesso decadente. Un corpus di opere pregne di malinconie plumbee e atmosfere oniriche.
Giulia Gueci
Palermo // fino al 31 ottobre 2011
Francesco De Grandi – Il passaggio difficile
a cura di Marco Bazzini e Helga Marsala
GAM – GALLERIA D’ARTE MODERNA
Via Sant’Anna 21
091 8431605[email protected]
www.galleriadartemodernapalermo.it
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati