Nomen non omen. Francesco Barocco (Susa, 1972; vive a Torino) rigetta le ridondanze, dribbla il concettismo e lancia una dichiarazione di poetica haiku che, sui musi dei suoi gattini, vibra come una sfida. Salvo contraddirsi nelle teste severe e barbute, dove la progressione di segno, teatralmente addensata in viluppi chiaroscurali, s’infrange contro la gratuita freddezza degli inserti oggettuali. Nodale il rapporto con la tecnica. Disinteressato al virtuosismo fine a se stesso, l’artista si muove nelle intersezioni tra discipline o, meglio, negli interstizi dove fluisce l’inchiostro. Scultorei i modelli, scultorea la definizione del tratto, scultoreo il rapporto con la matrice. Infine, scultura tout-court (e di nuovo il disegno “contamina” i generi). Anche tre millimetri fanno profondità.
Anita Pepe
Torino// fino al 29 ottobre 2011
Francesco Barocco
www.normamangione.com
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