Vistare una personale di Maurizio Cannavacciuolo (Napoli, 1955), come del resto di molti pittori contemporanei, apre a possibilità di riflessione che il singolo quadro nega. La visione d’insieme rivela una volontà profondamente democratica: gli oggetti più disparati convivono, non tanto come opposti, ma come particolari, frammenti, percorsi di pensiero che si affastellano, sovrappongono e coagulano con i vicini. Analogo il rapporto tra le superfici: i partiti decorativi del fondo, la cui precisione è ai limiti dell’assurdo, scompaiono, in maniera un tantino autodistruttiva, di fronte a elementi e strutture, per riapparire ancora, come simulacri (di simulacri).
Particolari e decorazione posti sullo stesso piano, riflettono le relazioni che si instaurano anche tra figurazione e astrazione. Gli stessi veicolano richiami a diverse culture arricchendo il portato filosofico. Una volta fuori, sembra che l’inseguimento e il tempo abbiano più valore della meta e dello spazio raggiunti.
Gianmaria de Lisio
Pescara // fino al 26 novembre
Maurizio Cannavacciuolo
CESARE MANZO
Via Umbria 48
085 297206
[email protected]
www.galleriamanzo.it
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