Palazzo delle Esposizioni apre la nuova stagione espositiva con una mostra che, in un momento politico e storico così delicato, ha tutta l’aria di voler dire qualcosa d’importante. La mostra in questione, dedicata al realismo socialista, raccoglie una serie di opere pittoriche che narrano i difficili anni che vanno dal 1920 al 1970. Lo scopo fondamentale è quello di rivalutare i pezzi esposti, considerandoli non come banale rappresentazione di una corrente, considerata spesso come blocco monolitico, ma come straordinaria varietà di forme della rappresentazione e di approcci ideologici.
Le pareti del Palazzo vibrano insieme alle opere, l’atmosfera è sospesa e riconduce direttamente a quei momenti, percepibili sotto diverse forme, con il solo movimento dello sguardo. L’impatto è forte: tele come quella di Jurij Pimenov, Invalidi di Guerra (1916), catapultano drammaticamente non tanto in contesto storico cruento, ma nel bel mezzo di un’umanità massacrata dal delirio del potere. Lo sguardo degli invalidi punge, arresta i battiti e ci fa sentire parte di una stessa storia.
La sequenza delle immagini alterna momenti intimi e momenti di storia nazionale, passaggi imprescindibili di vita privata e potere politico. Dalla lotta più intensa si approda alla rassegnazione, dipinta nelle tele di Gelij Korzev, con il ritratto di una madre, che è l’esemplificazione della vita comune, della disperazione tradotta in sguardi serrati, chiusi.
Ma la quotidianità nelle sue forme estreme è rappresentata da Aleksandr Rodcenko e Palazzo delle Esposizioni dedica un’intera sala ai suoi scatti, una fotografia sperimentale dall’approccio multi-stratificato. Gli aspetti che si susseguono di fotografia in fotografia lasciano cogliere non solo il suo approccio analitico, ma spaccati di vita vissuta, rappresentata nei volti ma anche nell’architettura, immortalata con tagli diagonali e insoliti, che propongono una rappresentazione della realtà, per quei tempi, inedita. Una visione, la sua, che restituisce con precisione anni di transizione e fermento creativo: le sue costruzioni non sono solo architettoniche ma anche intellettuali. Mentre gli ultimi scatti, risalenti agli anni ‘30, sono lo specchio di un orientamento che inizia a coincidere con lo spirito del realismo socialista.
La mostra raccoglie dunque, oltre alle immagini, un intero contesto storico, ed è per Palazzo delle Esposizioni una tappa fondamentale che ricorda i fasti della sua riapertura con la retrospettiva dedicata a Mark Rothko, cancellando per un momento i fantasmi di scelte espositive non sempre felici.
Alessandra Fina
Roma // fino all’8 gennaio 2012
Realismi socialisti: grande pittura sovietica
a cura di Matthew Bown, Zelfira Tregulova
Aleksandr Rodcenko
a cura di Olga Sviblova
PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI
Via Nazionale 194
06 489411
[email protected]
www.palazzoesposizioni.it
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