“Cose viste” e sogni di luoghi vissuti
Trasparenze di filigrana in immagini rielaborate. Fotografie luminose che evocano e descrivono oltre il reale, come ricordi o visioni oniriche. Sono le opere di Giovanni Gastel, da Studio Visconti a Milano fino a Natale.
La memoria rielabora le esperienze tradendole ogni volta, muta la persona e il senso di quanto si è vissuto; le cose paiono d’altra dimensione e colore, molti oggetti si perdono. Nelle opere esposte da Giovanni Gastel (Milano, 1955) la fotografia pare ricercare altri compiti, di dialogo aperto, limpido, proprio con i meccanismi del ricordo. Le cose viste possono mutare, rielaborate per assomigliare a quanto resta alla mente; sono visioni a volte abbaglianti che sfumano i colori, accentuano le linee, lasciando tracce di folgorante bellezza. E allora, dove poteva esserci rovina, incuria, come in vecchie pompe di benzina nella Valle della Morte, la polvere pare regalare biancore, ricordare l’abbaglio del sole, trasmettere sensazioni. Le stesse vissute allora? Difficile dire. Il meccanismo della memoria, che manipola anche nascostamente, lascia la domanda sospesa. Restano fantasmi d’incontri e immagini rese più lievi, rarefatte.
Valeria Ottolenghi
Milano // fino al 22 dicembre 2011
Giovanni Gastel – Cose viste
STUDIO VISCONTI
Corso Monforte 23
02 795251
[email protected]
www.studiovisconti.net
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