Non ci si inganni: quei paesaggi stradali di muta oppressione, apparentemente slegati dagli affreschi reinterpretati del titolo (Refresco. Coralità: have a proper gander at that!), in realtà reggono il concept di tutto il percorso. I modi della propaganda ecclesiastica, che la pittura di Thomas Gillespie (Canterbury, 1986; portato in Italia dai ragazzi della fiorentina galleria Poggiali) mutua da opere storiche delle chiese partenopee e piega a sarcastica denuncia dell’attitudine mistificatoria e celebrativa delle caste politiche ed economiche, sono in realtà la medesima manifestazione di potere e controllo suggerita da quella curva ossessivamente ripetuta. Simbolo – autobiografico ma universale – della strada sicura, ma anche condizionata, da non abbandonare.
Promettente assenza di ovvietà concettuale, confortata da un uso costruttivo, rapido ma preciso, del colore – quasi come in una bozza di affresco – e dalla tensione neobarocca (ma anche postcinematografica) di gesti e suspence.
Diana Gianquitto
Napoli // fino al 27 novembre 2011
Thomas Gillespie – Refresco. Coralità: have a proper gander at that!
a cura di Lorenzo Bruni
PAN
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