L’attuale residenza di James Brown (Los Angeles, 1951) è Oaxaca, in Messico, ma è nomade tra New York e Parigi. Nel testo scritto di suo pugno, che si trova alla fine del prezioso catalogo-libro d’artista (600 copie numerate), racconta l’esperienza di un fenomeno naturale che l’ha segnato.
Nell’estate del 1999 assiste all’ultima eclisse del secolo e sperimenta la visione oscura delle cose e della terra. Scopre una sorta di “piacere dell’oscurità” e la conseguente esperienza del colore che, sotto l’effetto dell’eclisse, subisce mutazioni cromatiche particolari. I colori, ricorda Brown, “confluirono in una commistione incolore mai vista prima”. Per dieci anni e più, l’attenzione verso questo fenomeno naturale “aberrante” rimane un simbolo e una metafora. Una magnifica ossessione che coltiverà e tradurrà in una proficua ricerca che è tuttora in corso.
La serie esposta a Trento – collage, acquerelli, oli e pastelli – è una ripresa di tutte le tecniche miste che hanno sempre caratterizzato le sue opere, quelle legate all’arte primitiva e quelle post-concettuali, realizzate negli anni ’80; una sorta di maturità artistica che, però, qui è applicata al caso e alla pronta accettazione di un vissuto nuovo, quello di un’alta e raffinata pittura. Pittura che vediamo esercitata negli oli e nei pastelli su lino di The Eclipse I (2009) e seguenti. Nei collage My Future I (Eclipse) e in quelli successivi della serie sono contenute, in tensione, le genealogie delle eclissi passate. Raggruppate, e contenute insieme nel quadro, esprimono l’esigenza di un dialogo con il cielo che l’artista, con grande rispetto, ri-compone e dipinge.
La linea percettiva di quest’esperienza è diventata anche la scala che dalla terra porta al cielo, dove gli scalini esprimono forme che solo in apparenza paiono misteriose. Lo scopo è invece renderle più chiare possibile. Così, l’apparente oscurità produce una rivelazione, come nella serie dei pastelli che sono luce chiara che s’irradia verso l’osservatore.
Un altro sviluppo visivo, che testimonia la volontà di visione di Brown, è la serie Something with an elipse VII, VI, IX, in cui mappe stellari cercano di dare un orientamento improbabile nei cieli. Il tentativo di comunicare con l’imperscrutabile.
Claudio Cucco
Trento // fino al 30 novembre 2011
James Brown – Eclipse
STUDIO D’ARTE RAFFAELLI
Via Marchetti 17
[email protected]
www.studioraffaelli.com
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