Siamo nell’ordine dell’apparato estetico-funzionalistico dell’habitat sotto l’egida di una curiosa etichetta che sembra ripresa dalla letteratura erotica, metti La filosofia nel Boudoir del Marchese de Sade. In effetti, pareva mai possibile che quel subcontinente domestico chiamato bagno rimanesse fuori dallo sguardo indiscreto della santa inquisizione dell’arte? E allora eccovi servito, a Vienna, un “caso” espositivo di un certo interesse.
Testimoni intimi, si chiama la mostra, ma il sottotitolo è più esplicativo: Dal lavabo alla stanza da bagno. È al Hofmobiliendepot – il museo del mobile – e in verità ha un intento colto sul solco di una metodologia cronologica; solo in forma latente gioca con ammiccamenti voyeuristici. Fa la storia, tra Settecento e inizi Novecento, dell’igiene personale in Europa, attraverso l’evoluzione tecnologica ed estetica dei mobili e degli accessori dedicati all’igiene intima.
Evoluzione che, dal punto di vista sociologico, accompagna il processo di democratizzazione: dalle corti alla diffusione sistematica degli impianti nelle abitazioni private. Tuttavia, nonostante gli oggetti rari o unici in esposizione, il vero apporto documentale intorno alla storia dell’habitat e del design domestico, in funzione dell’igiene personale, viene dal catalogo della mostra per mezzo di saggi ampiamente annotati e illustrati da riproduzioni di stampe d’epoca e foto.
Franco Veremondi
Vienna // fino al 22 gennaio 2012
Intime Zeugen. Vom Waschtisch zum Badezimmer
a cura di Eva B. Ottillinger
HOFMOBILIENDEPOT
Andreasgasse 7[email protected]
www.hofmobiliendepot.at
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