Tra cascate digitali e Fiat 500 che sbuffano vapore acqueo, il PAV e l’americana Andrea Polli (Albuquerque, 1968) sono stati capaci di dar vita a una mostra decisamente affascinante dal punto di vista visivo, ma che trova il suo vero punto di forza nella divulgazione di dati estremamente complessi e astratti riguardanti i cambiamenti climatici. La cascata infuocata Particle falls, attraverso una costante mutazione d’intensità luminosa, rende visibile la quantità di PM10 nell’aria rilevata da un sensore posto all’ingresso del museo.
Le installazioni Breather e Cloud Car, invece, esplicitano l’inquinamento prodotto da due automobili, la prima avvolta in un polmone che simula un collasso e l’altra che emette ininterrottamente una quantità d’acqua nebulizzata che colma d’una nebbia insalubre l’intero cortiletto interno. Per quanto gli spazi del PAV siano ristretti, il risultato è variegato, sia per la quantità di media utilizzati che per le questioni affrontate, che toccano ogni parte della Terra, rendendone ancor più dichiarata l’estrema e diffusa urgenza.
Andrea Rodi
Torino // fino al 26 febbraio 2012
Andrea Polli – Breathless
a cura di Gaia Bindi e Claudio Cravero
PAV
Via Giordano Bruno 31
011 3182235[email protected] www.parcoartevivente.it
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati