Sotto l’Albero della creazione con Alberto Campo Baeza
Fino al 6 novembre è visibile la terza installazione del ciclo “Nature”. “L’Albero della Creazione” ricostituisce la genesi dell’opera architettonica di Alberto Campo Baeza, uno degli interpreti più rigorosi ed estremizzanti del razionalismo maturo. Siamo a Roma, al Maxxi Architettura.
Nella Galleria 2 l’atmosfera è rarefatta, lo spazio dilatato tra i pochi elementi che lo delineano. Sullo sfondo, una smisurata fotografia luminosa dominata dal rettangolo bianco di un muro, al soffitto un disco metallico a cui sono appesi centinaia di piccoli disegni, a terra uno grande monitor con immagini mutevoli, e infine una struttura che racchiude 12 plastici e un percorso cronologico.
Una voce e una figura riempiono il resto dell’ambiente, diffuse da un video. Sono quelle di Alberto Campo Baeza (Valladolid, 1946; vive a Madrid), protagonista del terzo capitolo del ciclo Nature: quattro installazioni che si susseguono al Maxxi, dedicate ad alcuni tra i più significativi interpreti dell’architettura contemporanea. Hanno già avuto luogo i focus su l’italiano Francesco Venezia e sullo studio olandese West 8, mentre l’evento conclusivo sarà il gruppo Unstudio di Amsterdam.
Baeza è “uno degli architetti spagnoli più puri e radicali”, come afferma Manuel Blanco, curatore della mostra. I suoi lavori riscuotono i più ampi riconoscimenti in Spagna e nel mondo e tra breve inizierà a costruire il MIA – Museum of Italian Art a New York. Le opere di Baeza vivono attraverso la materializzazione della luce, che agisce sulle masse edificate come segno del passaggio del tempo. Sapienti linee d’ombra sono proiettate dal sole sulle superfici bianche di strutture lineari che richiamano alla mente gli esempi del razionalismo più maturo di Mies van der Rohe. Gli spazi sono continuamente penetrati e modellati dalla luce, l’elemento più ricco e naturale. I suoi progetti palpitano di un intenso rapporto con il paesaggio impostato sulla coscienza dell’artificialità del costruito. “L’Architettura è Arte-fatto, Arte facto, Artefatto, di fronte alla Natura”.
Nella genesi dell’atto creativo, che è il significato ultimo dell’installazione, si scorge dunque la sua profonda relazione dialettica con lo scenario naturale in cui si colloca. Ecco allora che quel monitor a terra si traduce in uno stagno in cui si specchiano le opere di Baeza e quei disegni appesi si traspongono in foglie di un albero immaginario. Fronde sempre in movimento, che si sovrappongono, si mescolano, si celano e si svelano al passaggio del visitatore, come il processo della creazione a cui alludono. Un albero senza fusto e senza rami, e dunque negazione di se stesso, arte facto, in quanto pianta che non vuol perdere le sue foglie, ma liberarsi piuttosto della sua struttura.
Alessandro Iazeolla
Roma // fino al 6 novembre 2011
Alberto Campo Baeza – L’albero della creazione
a cura di Manuel Blanco
MAXXI
Via Guido Reni 4a
06 39967350[email protected]
www.fondazionemaxxi.it
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