Com’è difficile riempire il vuoto

La parola inglese ‘outside’ vuol dire ‘all’esterno’, ma anche ‘oltre’. Quest’ultima interpretazione è forse la più adatta per raccontare i lavori che Becky Beasley presenta alla Galleria Francesca Minini, a Milano. Oltre la fotografia, forse oltre l’arte. Fino al 14 gennaio.

Partendo da una riflessione – che poi si trasforma in omaggio – sul mondo eccentrico ed esoterico della casa-museo del visionario architetto torinese Carlo Mollino, la giovane artista inglese Becky Beasley (1975, vive a St. Leonard on Sea) mescola i linguaggi e, sovvertendone i rapporti, crea pulitissime installazioni fotografiche. Stampe di pizzi antichi si alternano a porzioni di oggetti d’arredo ripresi sotto la luce polverosa della penombra per comporre modernissimi polittici in legno e plexiglass.

Sono lavori essenziali, silenziosi, eppure ripetitivi, le cui forme – inserite nel solco di una tradizione minimalista figlia dei vari Donald Judd  e John McCracken – non raccontano poi così tanto della sua poetica. Alla sua prima mostra in Italia, la Beasley ci offre un biglietto da visita che terremo ancora chiuso nel portafoglio. Per il momento.

Max Mutarelli

Milano // fino al 14 gennaio 2012
Becky Beasley – The Outside
GALLERIA FRANCESCA MININI
Via Massimiano 25, Milano
02 26924671
[email protected]
www.francescaminini.it


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Max Mutarelli

Max Mutarelli

Massimiano Mutarelli nasce nella primavera del 1977 a Lambrate, quartiere storico di Milano. A vent’anni, con l’iscrizione all’Accademia di Brera, corona il sogno di poter entrare nel magico mondo dell’Arte. In realtà è un periodo turbolento, sospeso fra gli esami…

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