Un artista inglese, uno americano e uno norvegese trasformano la sintesi apollinea della Galleria Shammah in analisi del Reale. Compartimentati nei tre ambienti della galleria, gli artisti destrutturano la propria presenza e dialogano. A Milano fino al 14 gennaio.
Nella sala d’ingresso della galleria il mondo calibrato, longilineo e floreale di Georgie Hopton (North Yorkshire, 1967; vive a Londra e a New York) porge allo spazio una grande ricchezza di dettagli, supporti e rifiniture formali. Sin dall’inizio, questa mostra senza titolo e senza testo di presentazione si manifesta diversa, profondamente laterale rispetto alla programmazione alla quale da anni si attiene Suzy Shammah. Accanto alla stanza dedicata a Hopton, infatti, la A Palazzo Gallery di Brescia, “curatrice” della mostra, propone Josh Blackwell (New York, 1972), artista americano che disegna e ritaglia sagome di carta, appendendo alle pareti due ritratti di Elsa Schiapparelli, motivi colorati e decorazioni per tessuti. Nell’ultima stanza della galleria, invece, l’artista norvegese Marte Eknæs (Elverum, 1978; vive a Berlino e a Espa, Norvegia) attraversa l’inconsistenza dello spazio utilizzando piani geometrici immaginari, tra pellicole di perspex, tubi cromati e collage digitali.
Ginevra Bria
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Milano // fino al 14 gennaio 2012 Josh Blackwell, Marte Eknæs, Georgie Hopton
a cura di A Palazzo Gallery, Brescia
GALLERIA SUZY SHAMMAH
Via San Fermo
02 29061697[email protected] www.suzyshammah.com
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Ginevra Bria
Ginevra Bria è critico d’arte e curatore di Isisuf – Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo di Milano. È specializzata in arte contemporanea latinoamericana.