Lecce s’illumina d’immenso. Non con le tradizionali luminarie natalizie, bensì attraverso opere di artisti contemporanei di livello internazionale che reinterpretano, in chiave post-moderna, l’architettura barocca leccese. In una concezione dello spazio urbano come tela della libera espressione e sperimentazione creativa.
Paesaggi di luce, sculture luminose e installazioni in led avvolgeranno, dal 3 dicembre all’8 gennaio, le vie del centro storico, in un evento di arte contemporanea dal notevole impatto visivo ed emotivo. È Illuminando Lecce, mostra che si completa con l’esposizione Lumina Terrae nell’ex Conservatorio di Sant’Anna, ideata e curata dalle salentine Ilaria Caravaglio e Chiara Miglietta.
La valorizzazione dell’arte contemporanea nel Salento, l’omaggio alle radici culturali, l’attenzione verso le tematiche ecologiche – le opere sono infatti realizzate con materiali eco-sostenibii e lampade a risparmio energetico -, la costruzione di un ponte artistico tra Nord e Sud costituiscono il fulcro di Illuminando Lecce. L’evento, infatti, si collega idealmente alla manifestazione Luci d’artista di Torino.
Cinque gli artisti principali scelti per l’evento leccese, che costruiscono inedite scenografie di luce per la capitale del Barocco. Da Marco Appicciafuoco, artista di Teramo specializzato in sculture ceramiche, che presenta in piazza Sant’Oronzo i Light Flowers. Sculture in gres bianco, vetro e acciaio saranno illuminate da led fuxia sapientemente disseminati nei fiori di gres. L’opera di Giancarlo Cauteruccio, artista visivo calabrese, scenografo e regista dell’avanguardia teatrale italiana, brillerà invece in piazza Duomo. Si preannuncia, infatti, sorprendente la sua Lux: un paesaggio di fasci luminosi che, il 3 e 4 dicembre, sarà proiettato sulla facciata del Duomo.
In linea con la valenza sociale dell’arte concepita dall’artista di Presicce, Sandro Marasco, sarà esposta su un palazzo di viale Trinchese la scritta luminosa lunga dieci metri con la frase in arabo: “Chiudi gli occhi e manda un saluto al mondo”. Un verso, questo, che Marasco ha tratto dall’opera del poeta egiziano Sayed Hegab per indurre alla riflessione sulle problematiche legate alla multiculturalità. Piazza Santa Croce sarà, poi, di Fratelli d’Italia, opera del siciliano Salvatore Mauro, che consiste nella proiezione di fasci luminosi con i colori della bandiera italiana invertiti, arricchita dagli inserti musicali di Linz e dalla voce fuori campo di Pertini, oltre che dall’inno nazionale suonato al contrario.
La bizzarria e la provocazione reaizzata con stile nell’arte di Franco Losvizzero tradiscono influenze pop-surrealiste, oltre a un’identità espressionista, tra congegni meccanici e giocattoli pop. Per Illuminando Lecce, l’artista romano ha creato Lanterne bianche – l’adorazione dei 6: un’installazione meccanico-sonora costituita da sei sculture esposte alla corte dei Cicala, vicino alla Libreria Liberrima. Una marcata vena di paganesimo e ironia è insita nelle sculture dei suoi angioletti luminosi dal volto mostruoso, posti sotto teche di vetro. Ma la sorpresa è nella performance Un coniglio alla mia tavola, prevista il giorno dell’inaugurazione. Una donna nuda, dipinta di bianco con una maschera da coniglio e attorniata da candele accese, condurrà gli spettatori da Palazzo Carafa alla mostra Lumina Terrae. La creatura camminerà (indisturbata?) tra le vie del centro, in una processione “fanta-religiosa” e, giunta nella sala espositiva, salirà sul Girotondo, la scultura meccanica in vetroresina di Losvizzero. Un ameno marchingegno con la scritta “Tutti possono salire su un cavallo a una condizione: bisogna essere nudi!”, che invita i visitatori a superare ogni remora e a lanciarsi in un insolito rodeo.
Illuminando Lecce darà spazio anche agli artisti emergenti, selezionati dal “concorso di idee” indetto dall’Accademia delle Belle Arti locale. Splendida e magnetica si staglierà su Porta Rudiae Costellazioni dell’emisfero boreale, l’installazione luminosa di Fabrizia Persano realizzata in led, fili d’acciaio e pali di legno. L’artista riproduce le costellazioni della sfera celeste visibile in inverno dalla Terra. Fuori concorso ecco Bubble, l’installazione luminosa del salentino Emanuele Saracino, un’opera di 20 metri dalle luci violette raffigurante un bambino intento a giocare con le bolle di sapone, che sarà esposta sulla facciata di Porta Napoli. L’artista valorizza la dimensione della comunicazione quotidiana, evadendo dall’ermetismo concettuale che caratterizza l’arte contemporanea.
Il tema della riduzione consumistica all’omologazione e alla serialità sarà inoltre affrontato in Lumina Terrae da Gianluca Russo, poliedrico artista salentino, originario di Nardò. Decisamente originali e inquietanti sono le opere esposte per Lumina Terrae. L’immagine balzana raffigurante due mosche coinvolte in un amplesso viene modificata in senso iperrealistico con tecnologie digitali. Un video con le foto intermittenti a ritmo del battito cardiaco, sempre di due mosche che copulano sopra un chewing-gum, completa L’arca di Noè di Russo, da sempre affascinato dalla tematica del doppio e dei dualismi. Il video è interrotto da frame di pubblicità, per simboleggiare il pericolo che alberga nel conformismo e nella perdita della capacità critica.
Cecilia Pavone
Lecce // fino all’8 gennaio 2012
Illuminando Lecce
a cura di Ilaria Caravaglio e Chiara Miglietta
392 8273512
www.attivarti.com
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