Una volta di più, i musei di Lugano danno prova di classe, rigore e inventiva. Con una mostra in due sedi, Tesori a Lugano, il Cantonale e il Museo d’Arte espongono le loro collezioni in vista dell’apertura del Lac, nel 2013, il grande museo in costruzione sul lungolago.
La sezione al Cantonale, sotto il titolo Dal Barocco alle soglie della modernità, propone una carrellata divisa per secoli e temi. Rosse le pareti per il Seicento, azzurre per il Settecento, ocra per l’Ottocento. Anche questi particolari in apparenza banali danno il senso di un ordine mentale che dai curatori si trasmette ai visitatori.
Il percorso esplora intersezioni di temi e stili, proponendo opere che colpiscono inesorabilmente. Come nel caso del caravaggismo inusitato di Giovanni Serodine, dalle pennellate sferzanti impensabilmente libere ma nel contempo rigorose nel confluire nella struttura. O il realismo in cui arde il fuoco del Barocco di Pier Francesco Mola, e poi, nella sezione del Settecento, la sala tutta dedicata a Giuseppe Antonio Petrini. Le sue campiture piatte sono da riscoprire per la modernità estrema. Il risalto non è una questione di effetti, ma di un razionalismo che, nel delimitare, moltiplica l’intensità.
E poi, le opere ottocentesche di autori come Hodler, Ciseri, Cremona, Vela, che con sobrietà responsabile si dibattono tra echi di accademia, realismo e primi sprazzi di avanguardia. Un percorso speciale, la parola non è sprecata, in cui si inserisce – fuori mostra – l’Angelo incarnato (primi del Cinquecento) di Leonardo, una piccola opera su carta, ulteriore episodio di quel corpo a corpo col suo modello Salai, angelo-demone principe di un testardo rapporto pansessuale con la realtà.
Al Museo d’Arte, con la sezione Consonanze – Dialoghi nel tempo si scatena la fantasia di associazioni libere, ma mai immotivate. Qui, la descrizione può procedere solo per esempi, ed ecco quindi i giovani di Rineke Dijkstra a confronto con le signorine Spinelli di Antonio Rinaldi, i vegetali di ferro di Consagra con le elucubrazioni semiastratte sulla natura di Klee, la neve di Edoardo Berta con quella astratta di Not Vital, la scultura di Vincenzo Vela nella stessa sala delle opere di Spalletti, Fontana e Colombo.
Lo ribadiamo: i musei italiani, e in particolare quelli milanesi, prendano esempio da quelli di Lugano.
Stefano Castelli
Lugano // fino all’8 gennaio
Tesori a Lugano. Consonanze – Dialoghi nel tempo
a cura di Marco Franciolli e Cristina Sonderegger
Museo d’Arte – Villa Malpensata
Riva Caccia 5
+41 0588667214[email protected]
www.mda.lugano.ch
Lugano // fino al 29 gennaio
Tesori a Lugano. Dal Barocco alle soglie della modernità
a cura di Marco Franciolli ed Elio Schenini
Museo Cantonale d’Arte
Via Canova 10
+41 0919104780[email protected]
www.museo-cantonale-arte.ch
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