Dal testo al linguaggio e viceversa
Da Vistamare, a Pescara, sette artisti di generazioni diverse sono stati chiamati a illustrare il rapporto che - nella loro ricerca - si instaura fra testo e opera. Le diverse interpretazioni, sulla scia del concetto sempre più elastico di linguaggio, evidenziano un percorso che spinge verso l’essenza. Tra ironia, semplicità ed elegia, fino al 21 febbraio.
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Il portoghese Pedro Barateiro espone un’installazione site specific e una serie di disegni a inchiostro tratti dal romanzo Infinite Jest, soffermandosi sull’interpretatività della narrazione. Il tedesco/indiano Michael Müller costruisce le sue opere attorno a una biografia della gomma naturale, riflettendo sull’incontro tra Occidente e Oriente. Pavel Buchler lavora invece sulla fisicità dell’autore, come in The acid and nicotine e Bloom Stool, dove il richiamo a Joyce assume l’ironico e catartico sonoro di uno sciacquone. Affine è l’operazione di Vincent Vulsma, che ha ingrandito alcuni particolari di tappeti africani antichi e li ha fatti realizzare da una ditta tessile. Analoga, ma di verso opposto, è l’opera di Meris Angioletti che sembra, tramite frammenti, spingere lo spettatore verso fonti storiche e filosofiche, anche fantastiche. A un’origine spazio-temporale sembra tendere anche Anna Franceschini, che costruisce un’affascinante installazione video su due canali. Si distaccano dagli altri lavori le opere di Bethan Huws, il cui testo di riferimento è la quotidianità e i testi stessi che essa gli propone.
Gianmaria de Lisio
Pescara // fino al 21 febbraio 2012
A text is a thing
a cura di Vincenzo de Bellis e Alessandro Rabottini
VISTAMARE
Largo dei Frentani 13
085 694570
[email protected]
www.vistamare.com
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