Il vento della memoria spira da est
È un vento concettuale quello che accomuna i lavori di tre artisti provenienti dall’Europa centro-orientale. A metà tra archivio iconografico e leggenda ancestrale. Opere sospese tra film, fotografia, animazione e installazione. Succede da Federica Schiavo a Roma, fino al 28 gennaio.
Non c’è relazione tra loro. Né le giovanissime Polska e Neelova, né il giovane Mikyta si erano mai ritrovati assieme in un progetto. Ciascuno dei tre artisti segue il vento della propria individuale ricerca sulla rielaborazione della memoria collettiva. Un processo che si dipana fino a giungere a conclusioni lontane tra loro nella forma espressiva eppure accomunate nel riscoprire l’archivio come anamnesi di un popolo.
Se Agnieszka Polska (Lublin, 1985; vive a Cracovia) nella videoanimazione How the work is done rielabora il ricordo di un evento storico, con un analogo processo di rimaneggiamento Nika Neelova (Mosca, 1987; vive a Londra) opera nelle sue installazioni sulla stratificazione della leggenda, mentre Svätopluk Mikyta (Cadca, 1973; vive a Bratislava e Praga) presenta un raffinato make-up della cultura slovacca del XX secolo.
Alessandro Iazeolla
Roma // fino al 28 gennaio 2012
Reworking Memories
FEDERICA SCHIAVO GALLERY
Piazza Montevecchio 16
06 45432028
[email protected]
www.federicaschiavo.com
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati