L’Olanda fra Bolzano e Firenze
Un bell’esempio di collaborazione interistituzionale che fa bene al sistema dell’arte. Accade all’Ar/ge Kunst di Bolzano e al Museo Marino Marini di Firenze, dove è di scena per la sua prima personale italiana Rob Johannesma. In una mostra che si sdoppia nei due capoluoghi, accompagnata dal catalogo edito dalla Roma Publications di Amsterdam.
Quanto tempo le immagini pubblicate sui giornali restano impresse nella nostra mente? Il consumo accelerato di esse è destinato a renderle obsolete alla fine della giornata? Dal 1997 Rob Johannesma (Amsterdam, 1970) ogni giorno esplora, ispeziona, setaccia dai quotidiani internazionali una serie di immagini che vanno a popolare il suo personale archivio di ispirazione warburghiana, un tableau iconografico fatto di riproduzioni di opere d’arte e cronaca internazionale, attraverso le quali l’artista si interroga sull’antico rapporto tra immagine e linguaggio.
Nasce così Newspaper (2012), lavoro composto da un patchwork di immagini che vanno a instaurare un rapporto linguistico tra l’opera d’arte e gli scatti attuali di guerra, carestia, eventi politici. Attraverso questa operazione si evince l’influenza della grande pittura classica occidentale sulla composizione fotogiornalistica.
Anche World-Wielding (2012), lavoro prodotto da entrambi i musei, riproduce il ritaglio del quotidiano olandese NRC Next che, nel maggio del 2011, in occasione della cattura di Ratko Mladic, esecutore della strage dei musulmani bosniaci a Srebrenica nel 1995, ha pubblicato l’istantanea che mostra i resti dello scheletro di una vittima del massacro anziché il volto di Mladic, veicolando attraverso essa un diverso tipo d’informazione.
Johannesma ha ri-fotografato 1.800 volte il ritaglio di giornale per poi ingrandire ogni scatto 2.500 volte, arrivando a creare un’immagine di 10×6 m che, così decontestualizzata, ricorda piuttosto la riproduzione di un teschio di fiamminga memoria, un memento mori, una “Vanitas contemporanea”.
Untitled (2010) è un piccolo video che scorre su un ritaglio di giornale non meglio identificato, rendendone indecifrabile il contenuto, mentre Untitled (1998) è una grande installazione video già esposta alla 49esima Biennale di Venezia, in cui l’artista porta avanti la sua riflessione sull’idea di paesaggio e lo fa attraverso l’impercettibile movimento della camera sugli scatti analogici sovrapposti, riconfigurandone la morfologia e rendendoli un’immagine reale.
In Cinque Terre, opera del 2004, le diapositive scorrono sovrapposte in una proiezione su tre monitor, accompagnata da una colonna sonora del 1963, immagini del luogo che attualmente evocano drammatici ricordi comunicando una sensazione di estrema precarietà e che sembrano riprodurre paesaggi e atmosfere degne della più alta pittura nordica.
Valentina Grandini
Firenze // fino al 12 aprile 2012
Rob Johannesma – World-Wielding
a cura di Luigi Fassi e Alberto Salvadori
Catalogo Roma Publications
MUSEO MARINO MARINI
Piazza San Pancrazio
055 219432
[email protected]
www.museomarinomarini.it
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