L’Italia in due dimensioni. A misura di cartografo
Una grande mostra che, da Milano, è giunta a Roma. Per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia, si guarda anche alle mappe. Merito della collezione straordinaria di Gianni Brandozzi, che risale sino al quarto secondo dopo Cristo. Succede al Vittoriano fino al 4 marzo.
Per recuperare un po’ di spirito patriottico, che in questi tempi è facile manchi, si potrebbe andare al Vittoriano di Roma a vedere la mostra sull’Antica Cartografia d’Italia (già transitata a Milano negli scorsi mesi). Non a caso è inserita nel calendario per le celebrazioni del 150esimo anniversario dell’Unità e non a caso l’ingresso è libero. Perché, nel viaggio che si compie attraverso le oltre 200 antiche carte geografiche d’Italia provenienti dalla collezione di Gianni Brandozzi, si respira la storia e la grandezza di un Paese che fu. Il nostro, appunto.
Lo stivale, che dopo la bandiera è il nostro simbolo più noto e identificativo, appare come mai s’è visto. Dalle carte tolemaiche a quelle copernicane, passando per la modernità inaugurata e disegnata da Napoleone all’indomani dell’Unità d’Italia nel 1861 e rappresentata – proprio perché vista dalla Francia – dall’alto, al rovescio, con davanti le Alpi, il mare a circondarla e una Sicilia lontana, quasi inesistente. Questa forse è la carta più rappresentativa della collezione. Ne esistono solo due copie, estremamente rare. Anche perché in questo “panorama italiano” non c’è solo geografia, ma anche 46 ritratti dei personaggi illustri che ebbero parte nell’Unità (tra loro, Dante, Petrarca, Verdi, Verri, solo per citarne alcuni), alcune vedute di importanti monumenti italiani e i 78 stemmi delle città principali. Insomma, una carta storica, politica, sociale e culturale.
E se questa è da contemplare, si farà lo stesso davanti alla prima carta d’Italia a stampa datata 1478, davanti a quelle satiriche dove vengono rappresentate le tensioni politiche del vari paesi d’Europa tra Otto e Novecento, a quelle dell’Italia benedettina con i conventi presenti sul territorio agli inizi del Settecento e incisa su rame. E ci si dovrà soffermare sulla “tabula Peutigeriana” che, come ha spiegato lo stesso collezionista, “è datata più o meno 380 d.C. e descrive l’Impero romano lasciato da Costantino. Si tratta della più antica carta da viaggio europea, composta da dodici fogli e lunga otto metri, disegnata raffigurando elementi naturali e animali dei luoghi che ancora non si conoscevano”.
Il viaggio prosegue nell’Italia di Augusto Sylvanus del 1511, con la prima carta stampata a due colori in xilografia, nelle opere del cartografo veneziano Coronelli, nelle rare carte secentesche dello Scherer, che mancano alle principali biblioteche italiane, inclusa quella Vaticana. E se alla fine non avrete recuperato spirito patriottico, sicuramente l’emozione non sarà mancata.
Geraldine Schwarz
Roma // fino al 4 marzo 2012
Antica cartografia d’Italia
COMPLESSO DEL VITTORIANO
Via di San Pietro in Carcere
www.associazionegiovaneuropa.eu
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