Il gioco di prestigio di Giulio Frigo (Arzignano, 1984) richiede il pagamento di un obolo. Accade come nelle chiese, dove spesso la visione delle opere d’arte antica avviene attraverso la sottrazione dalle tenebre. Da Francesca Minini, allo stesso modo, un allestimento scenografico permette che l’occhio distingua nell’oscurità i lavori di Frigo, che costituiscono una meditazione sulla pittura e si fondano su conoscenze matematico-filosofiche. Alchimista più che prestigiatore, dato che riflette non soltanto sulla forma, ma anche sulla materia pittorica, recuperando i ricettari di de Chirico e sperimentando nella composizione del pigmento. In questa mostra, l’artista associa alla consueta attenzione per lo spazio l’interesse verso l’elemento temporale e il concetto di sospensione pare esserne il filo conduttore. Dieci centesimi ben spesi.
Marta Cereda
Milano // fino al 15 marzo 2012
Giulio Frigo – Chora
FRANCESCA MININI
Via Massimiano 25
02 26924671
[email protected]
www.francescaminini.it
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