Un passo avanti e uno indietro
Tre serie di lavori, di cui due prodotte in loco. Per due settimane, fino all’inaugurazione del 24 gennaio, Juliana Cerqueira-Leite ha trasformato la Galleria Lorcan O’Neill nel suo studio. Traguardi e limiti del corpo umano, che si fa corpus dell’arte. A Roma fino al 24 febbraio.

I tre cicli di lavori proposti da Juliana Cerqueira-Leite (Chicago, 1981) si incanalano in quella corrente dell’arte contemporanea che considera il lavoro finale – e commerciale – l’escrescenza di un processo performativo e autenticamente creativo. L’artista vive una personalissima esperienza sensibile, ascetica ed estetica, che avanza il seme dell’arte sui dispositivi predisposti a trattenerlo. Ebbene, dei tre media disposti in galleria, sono le tele a non saper condensare la linfa alchemica che trasforma la materia in arte. I lavori alle pareti non riescono a esprimere le pretese avanguardiste di Klein, la ritualità sciamanica e dionisiaca di Pollock e Nitsch, l’organicità informe di Shiraga, l’altezza estetica di Basilè o la funzione del dramma di Manfredini. Meglio puntare direttamente il corridoio di fondo che ospita la serie fotografica Precede/Proceed e poi, voltandosi, il centro dello spazio, dove la scultura in gesso, Pull Up, apre alla vera poesia della materia in apparente discioglimento.
Luca Labanca
Roma // fino al 24 febbraio 2012
Juliana Cerqueira-Leite – Precede/Proceed
LORCAN O’NEILL
Via degli Orti d’Alibert 1
06 68892980
[email protected]
www.lorcanoneill.com
1 / 15
2 / 15
3 / 15
4 / 15
5 / 15
6 / 15
7 / 15
8 / 15
9 / 15
10 / 15
11 / 15
12 / 15
13 / 15
14 / 15
15 / 15
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati