Brecht l’avrebbe chiamato “effetto straniamento”: quel non limitarsi più a fare esperienza diretta delle cose, per avvicinarle invece come fossero qualcosa di remoto, di lontano, diverse da come ci appaiono abitualmente. Questo tipo di esperienza porta a constatare che forse “le cose non sono ciò che sono” (e che soprattutto non sono un sistema categoriale da accettare passivamente). Così Gabriele Beveridge recupera pagine pubblicitarie e le altera con vernici spray, attuando in esse una “mutazione viva”, che ne interroga l’artificialità. Elena Damiani pone la propria attenzione su immagini pietrificate riprese da testi di geologia e di architettura per riflettere sulla portata del passato e del sapere. I due video di Koki Tanaka richiamano le atmosfere sospese e inquietanti del regista Kim Ki-Duk, inscenando stralunati riti in appartamenti vuoti e paradossali passeggiate sui tetti delle case. Forse l’arte ha davvero il potere di indicare in ogni cosa qualcos’altro, sotto il familiare l’insolito, e in ciò che è, l’impossibile.
Luigi Meneghelli
Verona // fino al 17 marzo 2012
Inside the whale
a cura di Matteo Pollini
FAMA GALLERY
Corso Cavour 25/27
045 8030985
www.famagallery.com
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