La Storia in galleria. Mimmo Paladino ed Emilio Mazzoli
Nell’anno della Transavanguardia, non poteva mancare la presenza del gallerista che più ha promosso e sostenuto il movimento. Per questo la personale di Paladino da Mazzoli vale una visita e, soprattutto, una chiacchierata con Emilio.
A più di trent’anni di distanza dalla storica mostra Tre o quattro artisti secchi, Mazzoli inaugura un’altra tappa del rapporto con la Transavanguardia, celebrando il lavoro del più celebre dei Fab Five, Mimmo Paladino (Paduli, 1948). Un’esposizione di dipinti inediti pensati per l’evento modenese, a ribadire lo stretto rapporto che lega il pittore campano alla Galleria Mazzoli. Il classico universo pittorico di Paladino dispiegato in una ventina di opere, tra simbolismo e oggetti ritrovati, astrazione e figurazione, sfondi materici e silhouette di volti.
Da una parte l’artista, dall’altra la galleria o, meglio, il gallerista. Emilio Mazzoli come corrispettivo “non artistico” della Transavanguardia, da sempre legato a una situazione geografica provinciale e al contempo proiettato verso la dimensione del mercato internazionale. “La mia è una galleria politica”, ci dice Mazzoli, “perché crea cultura e si rapporta per forza di cose con le istituzioni della città”. Aggiungeteci un’intensa attività come editore e un rifiuto quasi aristocratico per tutto il concettuale di seconda mano tanto di moda ora, e il ritratto è completo.
Alessandro Marzocchi
Modena // fino al 31 marzo 2012
Mimmo Paladino
GALLERIA MAZZOLI
Via Nazario Sauro 62
059 243455
[email protected]
www.galleriamazzoli.com
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