È un gioiello di video quello su cui Edward Thomasson (Staffordshire, 1985; vive a Londra) costruisce la propria personale romana. Otto minuti asciutti e ipnotici in cui, ritraendo una sorta di sessione collettiva di training autogeno, l’artista riesce a far coesistere sintassi minimalista e parossismo psicologista. Da vedere e rivedere. L’ambivalenza insita nel titolo (Find a problem to solve) – che viene cantato in coro dalle quattro donne protagoniste e che suona come un mantra – non fa che accrescere la sensazione di chiarore e tensione. A seguire, l’analisi inerente i comportamenti individuali nelle situazioni di gruppo si trasferisce su alcune tranche de vie a connotazione emergenziale, riprodotte in una serie di disegni di taglio iperrealista, in cui il tenore radiografico si sovrappone al carattere viceversa “caldo” della grafite. Ben eseguito, solo che il miracolo non si ripete.
Pericle Guaglianone
Roma // fino al 3 marzo 2012
Edward Thomasson – Find A Problem To Solve
FURINI ARTE CONTEMPORANEA
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