Sono due le personali dedicate a Paolo Icaro (Torino, 1936) e inaugurate a Bologna nei giorni di Arte Fiera. Paolo Icaro, 1967-1977, allestita nello spazio di P420, riunisce alcune opere dell’artista prodotte nella decade in questione: una serie di lavori il cui tratto fondamentale potrebbe essere ricondotto al Minimalismo, termine che tuttavia rischia di essere riduttivo, una gabbia per l’arte di Icaro; proprio come le sue “gabbie”, di cui Purple chair (1967), esposta alla P420, è uno dei lavori più rappresentativi, e con il quale lo spettatore diventa parte attiva dell’opera tramite il proprio corpo. Allo stesso tempo, l’opera diventa ambiente da misurare, struttura che imprigiona e delimita lo spazio. Da questa visione nascono anche altri lavori esposti da P420, come Chain d (1967) e Quadrato libero (1968).
Con Misura mano sinistra, punti (1974) e i lavori in gesso, Icaro lascia traccia del proprio stesso corpo relazionando la finitezza della propria esistenza con un universale senza tempo. È ad esempio la distanza fra le proprie dita a fissarsi per sempre su un’opera d’arte, che rimane eterna con l’esperienza di un momento catturata nella fissità della materia.
La seconda mostra, Paolo Icaro. Living in America: sculptural events in Woodbridge, è invece allestita nello spazio dello Studio G7. La rassegna è dedicata agli anni trascorsi dall’artista nel suo secondo periodo americano a Woodbridge, nel Connecticut.
Sempre con una forte impronta minimalista, i lavori di Icaro si ritagliano un proprio spazio in modo del tutto naturale, delineandosi come forme architettoniche che vanno dall’architrave alla finestra, alla cornice: elementi architettonici in gesso che emergono dalle pareti della stanza lungo le quali sono disposte, suggerendo illusorie aperture. In queste opere si fondono un sapore arcaico e uno di impronta molto più recente, con il risultato di immergere lo spettatore in uno spazio senza principio e senza fine: eterno.
Al centro della stanza, sul pavimento, spicca Square Spirals (1978), una sorta di tappeto costituito da listelli in legno che giocano fra la regolarità e la negazione della stessa e sul quale il visitatore non può non avere il desiderio di camminare, diventando anch’esso parte dell’opera. Square Spirals, esposto in Italia per la prima volta, annienta la tradizionale concezione della scultura verticale, lasciando allo spettatore la responsabilità di ricoprire tale ruolo.
Gianmarco Caselli
Bologna // fino al 30 marzo 2012
Paolo Icaro 1967-1977
a cura di Laura Conte
P420 ARTE CONTEMPORANEA
Piazza dei Martiri 5/2
051 4847957
[email protected]
www.p420.it
Paolo Icaro Living in America: sculptural events in Woodbridge
a cura di Martin Holman
STUDIO G7
Via Val d’Aposa 4a
051 2960371
[email protected]
www.galleriastudiog7.it
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