Sedici incisioni ad acquatinta riproducono le impercettibili e infinitesimali variazioni di un frame-video che riprende un matrimonio in Albania agli inizi anni Novanta. Adrian Paci (Shkoder, 1969; vive a Milano) attiva così una riflessione profonda sullo scorrere del tempo: condensato nel fotogramma o dilatato nelle sedici incisioni, il flusso viene manipolato in favore di una percezione stratificata, che enfatizza il momento, quel momento. Il volto di una donna, soggetto principale, si scompone nella sua verosimiglianza (sfalsata dalle sottili trame del frame) per identificarsi, di incisione in incisione, nelle parole della poesia dell’autore albanese Ndre Mjeda, che accompagna la mostra. La caducità evocata dal testo crea per contrapposizione un rituale emotivo, solenne tanto quanto il rito che si sta celebrando.
Serena Vanzaghi
Milano // fino al 28 marzo 2012
Adrian Paci – She
GALLERIA KAUFMANN REPETTO
Via di Porta Tenaglia 7
02 72094331
[email protected]
www.kaufmannrepetto.com
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati