Con una parabola come frisbee

Violenza e imperialismo: due condizioni subite da molti popoli e nazioni. Ma a Tirana si sopravvive a tutto, con grinta, e non si lascia niente d’intentato. Il racconto di un albanese a Rovereto, ovvero Lulaj da Deanesi, fino al 20 maggio.

Armando Lulaj (Tirana, 1980) si è fatto un’idea ben precisa di cosa sia un contesto politico e sociale e non lascia spazio a una visione edulcorata della realtà. Fotografie, installazioni e sculture sono le tecniche usate per raccontare e non dimenticare la violenza e il degrado urbano di Tirana. Se Remains of the day è composto da un tavolo – non un qualunque tavolo, ma il tavolo standard delle famiglie albanesi – e da una burial flag americana in vetro – quella che si vede piegata sulle bare dei soldati morti nelle guerre globali -, 21 è un quadrato, a terra, formato da 101 proiettili esplosi, raccolti nelle strade e dai muri delle case albanesi. La loro collocazione regolare ha del medico-scientifico, tanto da ricordare le pillole di Damien Hirst. Back news/Flying news sono due fotografie realizzate nella piazza sterrata di un quartiere di Tirana: i ragazzi ritratti si lanciano un frisbee, che però è il padellone di una parabolica distrutta. Ma l’immagine registra anche le architetture delle case che fanno da sfondo alla scena.

Claudio Cucco

Rovereto // fino al 20 maggio 2012
Armando Lulaj – No More Feelings
a cura di Francesca Referza
PAOLO MARIA DEANESI GALLERY
Via San Giovanni Bosco 9
0464 439834
[email protected]
www.paolomariadeanesi.it

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Claudio Cucco

Claudio Cucco

Claudio Cucco (Malles Venosta, 1954) attualmente è residente a Rovereto. I suoi studi di Filosofia sono stati fatti a Bologna, è direttore della Biblioteca di Calliano (TN) e critico d’arte. S’interessa principalmente di arte contemporanea e di architettura e dell’editoria…

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