![Il formaggio svizzero e i Doors](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2012/05/45.jpg)
Negli oggetti quotidiani l’orlo delle cose conferisce la prima impronta dell’universo rappresentato, la traccia di un mondo simbolico sincretico. La personale milanese di Nate Lowman (Las Vegas, 1979; vive a New York) utilizza le pareti della galleria di via Ventura come enormi pagine di diario. Né intimo né pubblico. Il pittore, ben noto nel mondo dell’high-underground newyorchese, espone per la prima volta in Italia con una mostra variegatissima, dal titolo Swiss Cheese and The Doors: A One Night Stand. Fra ritratti a olio, ricordi esperienziali, installazioni luminose, objet trouvé e tele sagomate, lo spazio si trasforma in un album di rimandi e imitazioni. Le grandi dimensioni dei lavori e i metri quadri a disposizione rendono, inoltre, il percorso espositivo un laboratorio omogeneo in cui tridimensionalità e stile di composizione si rincorrono vicendevolmente, alla ricerca di una ricorrente, seppur ancor segreta, formula estetica.
Ginevra Bria
Milano // fino al 12 maggio 2012
Nate Lowman – Swiss cheese and the Doors: a one night stand
GALLERIA MASSIMO DE CARLO
Via Ventura 5
02 70003987
[email protected]
www.massimodecarlo.it
![115 Il formaggio svizzero e i Doors](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2012/05/115.jpg)
![212 Il formaggio svizzero e i Doors](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2012/05/212.jpg)
![35 Il formaggio svizzero e i Doors](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2012/05/35.jpg)
![45 Il formaggio svizzero e i Doors](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2012/05/45.jpg)
![55 Il formaggio svizzero e i Doors](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2012/05/55.jpg)
![65 Il formaggio svizzero e i Doors](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2012/05/65.jpg)
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