Archimede e il mare
Un viaggio intenso attraverso il tempo. Le fotografie di Dario Lanzardo, scattate sul cargo Liberty, che negli Anni Cinquanta attraversava l’Atlantico carico di carbone, insieme alla versione graphic novel. E una serie di tele dove il mare è protagonista. A Torino, al Museo di Scienze Naturali, fino al 17 giugno.
L’esposizione Il Principio di Archimede nasce dal romanzo verità di Dario Lanzardo (La Spezia, 1934 – Torino, 2011) dall’omonimo titolo. Scomparso lo scorso anno, Lanzardo è stato un audace narratore, oltre che un fotografo di talento. Ricercava nell’immagine il realismo della vita e del mondo, evidente nei suoi scatti in bianco e nero, in cui si svela l’universo segreto e sofferto di un’umanità alienata, rinchiusa in un estenuante viaggio a bordo della nave Liberty, residuato bellico. Imbarcazioni costruite in fretta, durante la Seconda Guerra Mondiale, che divennero un guadagno per armatori senza scrupoli; le comprarono a pochi soldi come rottami, facendole navigare per anni. Lanzardo coglie istanti essenziali: l’espressione del volto scolpita nei personaggi, la luce, le ombre. La pubblicazione Il principio di Archimede (Effigie, 2006) racchiude la serie di fotografie scattate nel 1955, anno in cui era allievo ufficiale di macchina. Significativo l’incipit: “Una nave immersa nell’acqua del mare riceve una spinta verso l’alto uguale e contraria a quella delle passioni umane che la trascinano verso il fondo”, riferimento alle ingiustizie subite dall’equipaggio che ancor oggi rappresenta il simbolo delle umiliazioni dei lavoratori in ambienti privi di sicurezza.
Esposte anche le opere dell’artista e fumettista Marco D’Aponte tratte dal graphic novel liberamente ispirato al romanzo (Tunué, 2011). Le raffigurazioni, quasi fossero una promessa che si svela, sorgono dal cuore e dalla penna dello scrittore, che ha saputo cogliere gli eventi del tempo con sensibilità sociale. Un fumetto che suggella la profonda amicizia tra l’artista e l’autore, come sottolinea D’Aponte: “abbiamo iniziato a collaborare nel 2007; aveva visto le tavole a grafite già ultimate, ha corretto la sceneggiatura, purtroppo non ha potuto vedere il lavoro ultimato. La mostra è dedicata a lui”. Tavole a grafite, china, acquerello, in cui si evince l’incisività di un tratto senza eguali. La pittura si fa maestosa sulle tele, dominate da campiture che si stagliano dinamiche allo sguardo, stratificandosi in pura struttura spazializzante. Il cargo del crepuscolo è un quadro enigmatico, il cui senso non è svelabile appieno; è austero, immobile. Ritrae un relitto, uno di tanti abbandonati dall’uomo tra le onde del mare; uno scheletro in cui si può tentare di udire echi di storie amaramente vissute. Alle spalle un edificio che rimanda all’architettura fascista e rammenta quelle che Erving Goffman chiamava “istituzioni totali”: sistemi chiusi, soggetti a un potere inglobante, in cui non c’è spazio per le relazioni sociali e dove tutto si svolge con asettica metodicità.
Paola Simona Tesio
Torino // fino al 17 giugno 2012
Il principio di Archimede
a cura di Liliana Lanzardo e Marco D’Aponte
MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI
011 4326365
[email protected]
www.mrsntorino.it
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