Fluxus, per sempre Fluxus
In arte si può essere rivoluzionari e ribelli. Prima di tutto al sistema stesso dell’arte, così com’è inteso da chi lo gestisce. Aldilà del consumismo, negando all’opera lo status di bene di consumo. Questo è Fluxus, in mostra a Verona negli spazi della galleria La Giarina fino al 15 settembre.
Quando in Italia si parla di Fluxus, si deve parlare di Veneto. È la zona in cui la ricezione è stata maggiore, grazie soprattutto alla sensibilità di collezionisti come Francesco Conz e Luigi Bonotto, che hanno creduto in questi artisti fin da subito, acquistandoli, costituendone degli archivi e proponendoli periodicamente in numerose occasioni pubbliche. A Treviso è in corso una mostra dedicata a questo movimento, e anche Verona ha voluto celebrare il 50esimo anniversario della sua nascita con l’esposizione in galleria e la performance, organizzata da La Giarina insieme alla Società Letteraria di Verona, con Philip Corner, Phoebe Neville e Ben Patterson. Se George Maciunas nel 1962 disse Fluxus e Fluxus fu, possiamo vedere come questo flusso si è dispiegato nell’arco degli anni e come ancora oggi, per alcuni artisti contemporanei, questo getto d’arte totale venga vissuto come pratica valida e attuale.
Le opere di Giuseppe Chiari, Joseph Beuys, George Brecht, Philip Corner, Erik Dietman, Jean Dupy, Ken Friedman, Al Hansen, Bob Watts, Ben Vautier, Daniel Spoerri, Serge III, Charlotte Moorman, Dik Higgins, Goff Hendricks, Joe Jones, Milan Knizak e Alison Knowels lo testimoniano e sono visibili in un’attenta ed esaustiva scelta espositiva. Un’avanguardia recente, l’ultima, continua a porre interrogativi attuali sull’arte nella società dei consumi.
Claudio Cucco
Verona // fino al 15 settembre 2012
Fluxus Jubileum. 1962-2012
a cura di Valerio Dehò
LA GIARINA ARTE CONTEMPORANEA
Interrato dell’Acqua Morta 82
045 8032316
[email protected]
www.lagiarina.it
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