Licini, l’europeo
Due note su uno dei più importanti maestri della pittura del novecento, in mostra fino al 30 giugno a Lucca alla Galleria Claudio Poleschi. Piccole e preziose, grandi e avvolgenti, le tele dell’artista marchigiano parlano di notti liquide, di sogni, di voli pindarici e d’Europa.
Come raccontare Osvaldo Licini (Monte Vidon Corrado, 1894-1958) in poche battute, condensando in qualche frase la sua anima mediterranea e quel respiro europeo, tutto parigino, che gli tornava di buon auspicio in pittura grazie alle vicende personali e di famiglia? Sarà meglio lasciarsi trasportarsi dall’ombrosa leggerezza delle sue Amalassunte, che dalla seconda metà degli Anni Quaranta danno volto alla Luna, o dai suoi Olandesi Volanti, coevi e ammantati di solitudini, fino ai rebus che appartengono a molte delle sue opere, dove l’artista manda messaggi cifrati che lo spettatore deve saper ricomporre, mettendo in fila le lettere sparse qua e là. Magari a Lucca, dove la Galleria Claudio Poleschi gli ha dedicato una significativa personale, che non solo ricorda l’artista, ma anche chi lo ha molto amato, come Ugo Meneghini e Oriano Barsotti, e che presenta in catalogo una particolarità: un grande maestro raccontato dagli artisti, da Gian Marco Montesano a Claudio Olivieri.
Santa Nastro
Lucca // fino al 30 giugno 2012
Osvaldo Licini
GALLERIA CLAUDIO POLESCHI
Via Santa Giustina 21
0583 469490
[email protected]
www.claudiopoleschi.com
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