Antony Gormley (Londra, 1950) torna in Italia con un progetto espositivo dal titolo Vessel che, tra i numerosi capolavori, comprende anche un’opera omonima di dimensioni colossali, studiata appositamente per essere ospitata nell’ex cinema-teatro di San Gimignano, ovvero la Galleria Continua. Composta da 39 parallelepipedi di acciaio sovrapposti, Vessel rovescia lo stereotipo rinascimentale della città a forma d’uomo: raffigura infatti un uomo a forma di città. È un antimonumento supino che sprigiona l’eco di un minimalismo alla Donald Judd, proponendo al pubblico anche una riflessione sul ruolo sociale rivestito oggi dalla scultura in ambito urbano.
Il percorso sulle tracce dell’artista comincia dalle porte della cittadina, per attraversare la piazza e arrivare al cuore dell’esposizione rappresentato dalla galleria. Una serie di interventi scultorei testimoniano quindi la continua volontà dell’artista di indagare il rapporto tra corpo umano e spazio, tenendo bene in considerazione le variabili del tempo e delle emozioni, di cui Gormley mette in evidenza le discordanze. In dodici opere nuove costituite da ferro massiccio, l’astrattismo regna sovrano, suscitando i più vari stati d’animo nello spettatore. Il corpo diventa così una sorta di architettura, una forma spaziale organizzata soggetta alle leggi gravitazionali, fulcro di una mostra che intende esibire le tensioni e le convergenze esistenti tra l’animale uomo e il suo habitat.
Nello spazio Torre si trova la Breathing Room, formata dall’intersezione di sette cornici luminose di uguale volume, e anche questa volta richiama una forma astratta e temporale del corpo architettonico, oltre che suscitare nel fruitore un alto grado di concentrazione. Poi la serie intitolata Sum – agglomerati espansi di forme solide poliedriche disposte direttamente sul pavimento – va a contrastare con il senso di leggerezza evocato dalle quattro opere nuove che creano una nuvola di bolle, le quali, applicate al corpo umano, ne ricordano la caducità.
Nel giardino della galleria, un doppio lavoro si rifà alla riproduzione meccanica, mettendo sullo stesso piano l’eleganza del marmo di cui si compone con la perfezione dei muscoli, delle ossa e della pelle. Nelle strade e nelle piazze di San Gimignano invece si possono scorgere sei calchi identici, come d’abitudine, al corpo dell’artista, mentre una statua sempre a forma d’uomo svetta sul tetto di una delle tante torri caratteristiche del paese come testimonianza del nostro tempo, del nostro passaggio.
La scultura guarda a un futuro che altro non è che progettazione del nostro presente; e siccome quel futuro ci riguarda da vicino, ci auguriamo che l’opera possa rimanere nel luogo in cui si trova per il resto dei suoi giorni.
Manuela Valentini
San Gimignano // fino al 20 agosto 2012
Antony Gormley – Vessel
GALLERIA CONTINUA
Via del Castello 11
0577 943134
[email protected]
www.galleriacontinua.com
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