La mostra Body, Politics, Agency… è un’occasione importante per vedere riuniti i progetti più significativi di Tanja Ostojić (Užice, 1972). Secondo le intenzioni del curatore, Tevž Logar, la mostra ben rappresenta l’approccio multidisciplinare che la Ostojić adotta per indagare le tematiche sociali, fulcro della sua pratica artistica. Sin dai primi Anni Novanta, una caratteristica peculiare della sua produzione è il coinvolgimento di sé in prima persona. Una scelta, questa, che le consente di esprimere con fermezza la propria posizione.
Untitled/After Courbet (2004) è un’installazione fotografica esposta nella vetrina della galleria (il lavoro era stato precedentemente affisso sui tabelloni pubblicitari di Vienna e Graz). In questo lavoro l’artista indossa biancheria intima blu con le dodici stelle dell’Unione Europea, alludendo simbolicamente al problema dell’immigrazione delle donne dell’Est Europeo. Si tratta di un tema caro alla Ostojić, che l’ha indagato anche in Looking for a Husband with EU Passport (2000-2005), un progetto partecipativo on-line con tanto di application form e selezione finale. Dopo il matrimonio con un partner selezionato, la Ostoijć ha ottenuto una visa e si è trasferita a Düsseldorf per tre anni, ma non le è stato garantito un permesso di soggiorno permanente. Il progetto si è poi concluso con il divorzio. In questo modo, la Ostoijć fa interagire tutti gli agenti specifici della sua ricerca: il soggetto politico (l’artista stessa, body) nello spazio sociale (politics) mentre provoca un processo di mediazione e cambiamento (agency). Come sottolinea Logar, nel lavoro della Ostoijć “il corpo non è uno spazio di scoperta di abilità e limiti fisici, ma uno spazio di azione sociale e politica“.
In I’ll Be Your Angel (2001) l’artista ha accompagnato nelle vesti di angelo/escort il curatore Harald Szeemann durante l’inaugurazione della XLIX Biennale di Venezia Platea dell’Umanità. Szeemann, rispettata personalità, diventa materiale per interagire e provocare ambiguità di interpretazione nel pubblico. Il video che documenta la performance mostra Szeemann perfettamente a suo agio e consenziente, mentre la reazione di chi incontra varia dall’interesse alla curiosità, fino alla forzata indifferenza. Una seconda performance accompagna I’ll Be Your Angel: si tratta di Black Square on White (After Malevich), un quadrato di peli pubici sul Monte di Venere dell’artista, che solo Szeemann ha il permesso di vedere e, facendo ciò, dichiararlo lavoro ufficiale della Biennale. Fiducia e potere sono alle base di questa azione.
In conclusione, Body, Politics, Agency… espone con chiarezza la dichiarazione di Tanja Ostojić: “L’esperienza mi dice che nonostante l’arte non riesca a cambiare velocemente la realtà sociale o politica, è importante che non sia apolitica“.
Michele Drascek
Lubiana // fino al 7 luglio 2012
Tanja Ostojić – Body, Politics, Agency…
a cura di Tevž Logar
GALERIJA ŠKUC
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