Da Raffaella Cortese, la seconda personale di Zoe Leonard spinge l'occhio fotografico verso il limite del visibile. Alcuni ritratti del sole, in bianco e nero, rievocano la nascita della fotografia. Quando l'impressione della luce dava origine al simulacro del mondo.
La galleria di via Stradella sembra levitare, alzarsi nel vuoto. Gli spazi aperti, lontani dall’ingombro della materia, si sollevano alla vista. La fotografa newyorchese Zoe Leonard (Liberty, 1961; vive a New York) allestisce la sua seconda personale milanese come un punto d’arrivo. Come una maturazione che riporta la forma della luce alle origini, agli inizi empirici della rappresentazione. Sun photographs mette in scena la soglia tra l’irraggiamento solare e il buiodi controluce, condensando il percorso in poche, eloquenti fotografie. Di rimando, nel nuovo spazio adiacente, il soggetto torna a essere il Sole, che però immortala il paesaggio e lo fonde assieme ad alcuni dettagli. Pulviscoli microscopici strappati all’obiettivo, in cerca di una sicura, invisibile interezza.
Ginevra Bria
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Ginevra Bria
Ginevra Bria è critico d’arte e curatore di Isisuf – Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo di Milano. È specializzata in arte contemporanea latinoamericana.