Non si esce vivi dagli anni Settanta

Durante il ballo delle debuttanti, le ragazze da marito si danno da fare per farsi notare. La milanese galleria Fluxia, però, alla sua prima uscita pubblica, ha aperto le danze senza il necessario botto, con la personale “poverista” di Lupo Borgonovo. Fino al 14 luglio.

Nell’ultimo periodo, a Milano, si assiste a un curioso fenomeno: fra retrospettive sugli artisti “militanti”, passando per grandi mostre antologiche, fino ad arrivare a carrellate di fotografie e film d’autore, ogni cosa sembra celebrare tout cort i magnifici anni Settanta. In questo clima da revival, molte gallerie della città propongono volentieri giovani artisti con una spiccata malinconia per quel mitico periodo. Purtroppo però, fra copiature, citazioni e prestiti, il campionario esibito non presenta molti lavori di buon livello.
Lupo Borgonovo (Milano, 1985), ad esempio, dovrebbe veramente pretendere di più dai suoi 27 anni, tentando magari di sciogliersi dall’abbraccio “formale” degli artisti poveri, da quello di Kounellis in particolare. Intendiamoci: il ferro, la cera, il bronzo, il legno, si possono ancora usare, per carità, ma almeno troviamo una nostra via. Cerchiamo, per favore, altre e nuove modalità.


Max Mutarelli


Milano // fino al 14 luglio 2012
Lupo Borgonovo – Orbita
FLUXIA
Via Ventura 6, Milano
02 83425369
www.fluxiagallery.com
[email protected]

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Max Mutarelli

Max Mutarelli

Massimiano Mutarelli nasce nella primavera del 1977 a Lambrate, quartiere storico di Milano. A vent’anni, con l’iscrizione all’Accademia di Brera, corona il sogno di poter entrare nel magico mondo dell’Arte. In realtà è un periodo turbolento, sospeso fra gli esami…

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