Un racconto breve di Kafka dà il titolo alla prima personale milanese di Judith Hopf. “A sudden walk” è una rappresentazione dell’ambivalenza tra libertà e costrizione. Negli spazi di Kaufmann Repetto, a Milano, fino al 28 luglio.
Judith Hopf - A Sudden Walk - veduta della mostra presso la Galleria Kaufmann Repetto, Milano 2012 - photo emme studio
Estate, tempo di Settimana enigmistica. Per giocare a “Trova le differenze”, però, non occorre andare in edicola, ma è sufficiente fare un salto da Kaufmann Repetto, dove è ospitata la personale di Judith Hopf (Karlsruhe, 1969; vive a Berlino). Le due sale della galleria, infatti, propongono un allestimento a un primo sguardo identico, in cui le opere dell’artista tedesca si richiamano continuamente: due fruste dai colori sgargianti, due cubi di vetro, due tavoli dalle gambe storte, per parlare dei meccanismi e dei sistemi di potere. Unica eccezione all’apparente perfetta simmetria, in una buia saletta laterale, il video Zahlen! in cui un cavallo, messo alla prova, si rivela più saggio degli impettiti personaggi dalle rubizze gote da pagliaccio che lo interrogano. E l’artista, ovviamente, non può che stare accanto all’animale.
Marta Cereda
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Marta Cereda
Marta Cereda (Busto Arsizio, 1986) è critica d’arte e curatrice. Dopo aver approfondito la gestione reticolare internazionale di musei regionali tra Stati Uniti e Francia, ha collaborato con musei, case d’asta e associazioni culturali milanesi. Dal 2011 scrive per Artribune.