Appuntamento a Coney Island. Ma non spegnete le luci…
È giovanissimo e americano, ma deve tanto anche all’Italia, dove si è formato con la residenza a Fabrica nel 2005. Un successo fulminante, le sue foto contese da Repubblica, Corriere della Sera, Time Magazine, Guardian, Wired. Ora a Reed Young hanno chiesto dieci scatti sulla “meraviglia”: e lui è andato a cercare scampoli di quieta normalità…
L’isola felice? È solo un’illusione. E il glocal è un’invenzione sociologica, effimero come tutto quello che ti circonda, in un parco giochi. Come a Coney Island. Qui puoi anche incontrare personaggi che paiono uscire da vecchie copie di Life, o da illustrazioni di Norman Rockwell: il venditore di popcorn, la vecchietta col cagnolino, il poliziotto di quartiere, bonario e rassicurante. Ma questa quiete è quella dell’occhio del ciclone, e le luci metafisiche preannunciano il ritorno della tempesta.
Giri la macchina fotografica, e il mondo vero è quello dello stesso Reed Young, un giovane fotografo che vive più su un Boeing – fra Usa, Italia, Cina – che a New York City. È lui che ha magistralmente trasferito su carta le inquietanti atmosfere di David Lynch, per questa serie di foto – titolo See you at Coney Island – commissionate per il Festival Comodamente e ora in mostra a Vittorio Veneto. Tema, la meraviglia: da scovare in personaggi che “si godono tranquillamente l’esperienza di vivere in un modo in cui gli altri sono diversi”, dice. In un parco giochi.
Massimo Mattioli
Vittorio Veneto // fino al 30 settembre 2012
Reed Young. See you at Coney Island
a cura di Daniele Capra
SPAZIO BOTTOLI
Via Martiri della Libertà 26
[email protected]
www.comodamente.it
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