Clic. Rio de Janeiro, nel mitico stadio Maracanà, deserto, cinque giardinieri a torso nudo rimettono a posto le zolle del terreno, nei pressi del centrocampo. Clic. Baghdad, giornata assolata, un uomo piegato con i jeans rimboccati alle ginocchia lava un tappeto nei vicoli della città. Clic. Giovani donne lavorano in fabbrica vicino a grandi macchinari.
Sono solo alcune delle quattordici grandi immagini firmate da Claire Chevrier (Pau, 1963; vive a Mayet e Parigi), ex borsista dell’Accademia di Francia a Roma, che accompagnano il visitatore all’interno dell’Atelier del Bosco con la mostra Camminando, inserita nel programma del Festival Fotografia 2012. “Cerco di raccontare quello che c’è dietro ad una realizzazione”, ha detto l’artista. “Mi affascina dare dei volti alle persone che lavorano e che contribuiscono perché un prodotto arrivi poi alla sua destinazione finale”.

Claire Chevrier, Sol 03 (Carrière de Travertin ), 2008, Photographie couleur, 92 x 124 cm

La mostra è stata presentata da Eric de Chassey, direttore dell’Accademia di Francia a Roma, e da Marco Delogu, ideatore del festival, che quest’anno accende i riflettori sul tema del lavoro. Come ha commentato il supervisore di Villa Medici: “Tutte le immagini di Claire Chevrier poggiano sulla ricerca di una buona distanza tra la fotografa e il suo soggetto e questo determina una efficacia estetica perché la fotografia è arte e un’efficacia internazionale perché documentano delle situazioni concrete e reali”.
Altre quattro opere della Chevrier sono esposte al Macro Testaccio, sede principale di Fotografia 2012.

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