La storia della Turchia. In scatti d’autore
Non solo Biennali e artisti da tutto il mondo: l’archivio fotografico dell’Istanbul Modern concede opere celate ormai da tempo. Con “After Yesterday” la capitale culturale della Turchia costruisce il futuro a partire dalla sua storia. Mentre in un centro di ricerca universitario c’è l’Anatolia rurale.
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Come in ogni buon libro di storia che si rispetti, l’approfondimento storiografico di un Paese diventa più chiaro quando si ha a che fare con la fotografia. Si muove in questo senso la mostra After Yesterday allestita all’Istanbul Modern, un excursus di immagini sullo sviluppo tecnico e culturale della fotografia turca dall’Impero Ottomano a oggi.
L’Istanbul Modern, indiscusso palcoscenico turco d’arte contemporanea, ospita l’unica collezione dell’intero Paese con un’indipendente sessione fotografica, un archivio di 7.311 pezzi. A curare la mostra è la direttrice della collezione, Engin Özendes, la quale ha saputo allestire un’esposizione completa dalle peculiarità definite: in mostra la ricchezza espressiva del passato e l’innovazione del presente.
La rassegna è costituita da due principali filoni: la fotografia in bianco e nero dall’Impero Ottomano agli Anni Cinquanta e Sessanta e la “nuova fotografia” dagli Anni Settanta a oggi. Tra le opere più datate, le vedute paesaggistiche dei fratelli Frèrez, fotografi ufficiali alla corte del sultano a partire dal 1867. Nell’allestimento anche alcuni quaderni fotografici realizzati a fine Ottocento per i turisti, allora già avari di cartoline. Per poi passare alle foto documentarie dell’Anatolia della prima metà del Novecento quando, all’indomani della costituzione della Repubblica, documentare e fotografare divenne uno stile di vita; così fu per i reportage sui bambini e le scuole di Atilla Torunoğlu. Ma il maggior numero di pezzi esposti è in onore del fotografo documentarista Othmar Pferschy, il cui archivio fu interamente donato all’Istanbul Modern. Tra i suoi scatti, la Istanbul di sessant’anni fa, indubbiamente riconoscibile grazie alle sue monumentali ricchezze benché meno popolata e urbanizzata.
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After Yesterday – veduta della mostra presso l’Istanbul Modern, Istanbul 2012
Tra le opere più recenti, lo stile surrealista di Şahin Kaygun (con le sue foto miste a grafica, design e pittura) e la fotografia del corpo di Paul McMiller; gli scatti giornalistici di Mehmet Günyeli (ospite lo scorso anno di Nuova Icona e dell’Associazione E a Venezia con una personale intitolata Sea of Fate) e infine l’evidente avvento dell’era di Photoshop con i lavori di Cem Turgay.
Anche il Centro di Ricerca delle Civiltà Anatoliche dell’Università Koç rende onore alla Turchia e alle sue tradizioni. Grazie agli scatti di Josephine Powell, la mostra sull’Istiklal Caddesi – cuore della mondanità turca – garantisce un tuffo nella cultura rurale anatolica fornendo un’accurata documentazione etnografica degli stili di vita, ormai in rapida scomparsa. Gli spazi della mostra non sono molto grandi, ciò nonostante l’esposizione è toccante e minuziosamente curata. Josephine Powell ha interamente donato alla fondazione il suo archivio, consultabile online.
Giulia Grotto
Istanbul // fino al 23 settembre 2012
After Yesterday
a cura di Engin Özendes
ISTANBUL MODERN
Meclis-i Mebusan Cad. Liman İşletmeleri
Sahası Antrepo No: 4, Karaköy
+90 (0)212 3347300
istanbulmodern.org
Istanbul // fino al 21 ottobre 2012
What Josephine saw: A photographic look at 20th-century rural Anatolia
KOÇ UNIVERSITY – RESEARCH CENTER FOR ANATOLIAN CIVILIZATIONS
İstiklal Caddesi 181 – Beyoğlu
+90 (0)212 3936000
[email protected]
rcac.ku.edu.tr
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